mercoledì 26 ottobre 2011

MONACI TIBETANI CONTRO I COMUNISTI CINESI

Oggi un monaco tibetano, il decimo di quest'anno, si è immolato per protesta contro l'oppressione comunista. Portato all’ospedale, rifiuta ogni cura e desidera essere lasciato morire.
VIVA IL DALAI LAMA!
http://www.asianews.it/notizie-it/Si-d%C3%A0-fuoco-monaco-tibetano-gridando:-Viva-il-Dalai-Lama-23011.html

martedì 25 ottobre 2011

IL FUTURO DELL'ITALIA IN LIBIA

Morto Gheddafi, finita la guerra. la politica vorrebbe far passare questo messaggio. In realtà la missione degli italiani inizia adesso. Non solo per motivi umanitari. Soprattutto per evitare che tutto ciò che gli accordi bilaterali tra Gheddafi e Berlusconi avevano sancito vada in fumo. A beneficio di Francia, Inghilterra e Stati Uniti. I petroldollari sono infatti il motivo per cui in Italia e non solo un tempo si è passati sopra alla politica dittatoriale. La ragion di Stato in tempo di crisi ha spinto il piede sull'acceleratore delle alleanze. Loro, i libici, i soldi, noi il know how e la Cina - di gran carriera - a insediare entrambe le cose. Adesso più che mai il rischio è a) perdere i soldi investiti in Italia e potenzialmente diretti all’Italia; b) vederli rifluire fuori dai confini italiani verso paesi nemici; c) al tempo stesso vedere sciogliere la barriera maghrebina che ci difende dall’invasione economica cinese.
Il sistema economico tricolore in questo momento non può permettersi di perdere del tutto le partecipazioni libiche in Unicredit, la seconda banca d'Italia, o in Finmeccanica, la quarta società di difesa del mondo. E si parla di quattro miliardi nel primo caso e di oltre 100 milioni nel secondo. Ma a valere per il sistema Paese non sono solo gli investimenti diretti. Ci sono pure quelli indiretti: un sacco di business in terra d'Africa. A cominciare dalla partita petrolifera che come contro altare ha la compartecipazione dell'Eni. Nel dicembre del 2008 la stessa presidenza del Consiglio annunciò la volontà della Libia di utilizzare società finanziare controllate dal governo, alias il clan di Gheddafi, per salire fino al 10% del Cane a sei zampe. Non bisogna dimenticare che la scalata del beduino di Tripoli all'Italia cattolica si deve in parte a Cesare Geronzi. Fu lui oltre tredici anni fa ad aprire sia il portone di Capitalia sia i salotti buoni di Roma. Anche se l'idea originaria non fu sua.
L'amicizia tra il leader libico e l'Avvocato Agnelli è senz’altro antecedente e ancora oggi dal punto di vista quantitativo vale il 7,5% della Juventus. Come si comporteranno gli uomini del Cnt? Tra l’altro quasi tutti ex ministri di Gheddafi caduti in disgrazia nel corso degli ultimi anni. Nel 2008 Impregilo ha vinto una gara da quasi un miliardo per costruire tre centri universitari nei pressi della capitale. Entro il 2012 si comincerà a capire che strada prenderà la cuccagna degli appalti futuri. Due grandi opere (metropolitana e ferrovia) che da sole valgono più o meno 7 miliardi di euro sono una incognita di difficile risoluzione. La storia insegna che le infrastrutture, quando ci sono i soldi, sopravvivono ai cambi di regime perché servono al territorio. Bisogna però presidiarlo anche militarmente se non si vuole rimanere a mani vuote e perdere opportunità per almeno 10 miliardi.

lunedì 24 ottobre 2011

sabato 22 ottobre 2011

venerdì 21 ottobre 2011

INCONTRO A MILANO CON MARINE LE PEN E DANIELA SANTANCHE'

La leader del Front national Marine Le Pen, candidata all'Eliseo alle prossime elezioni presidenziali francesi e figlia del fondatore del partito Jean-Marie, partecipa oggi a un faccia a faccia con Daniela Santanch´, sottosegretario per l'Attuazione del programma e leader del Movimento per l'Italia. Appuntamento alle 18,30 a Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari. Nell'incontro, moderato da Vittorio Feltri, le due donne della destra europea affronteranno i grandi temi di attualità, «Dalla crisi economica a quella dell'Unione Europea, dall'immigrazione alla protesta organizzata». Laureata in giurisprudenza, avvocato, Marine Le Pen seguì le orme del padre Jean-Marie e si iscrisse al FN. Sposata e madre di tre figli, nel 2004 si candidò alla presidenza della regione Île-de-France ed ottenne il 12,3% dei voti. Oggi è considerata l'espressione di una tendenza nuova e più moderata che affiorò nel FN soprattutto dopo le elezioni presidenziali del 2002, in cui il padre ricevette un consenso maggiore rispetto a Lionel Jospin e arrivò al ballottaggio che poi perse contro Jacques Chirac. Alle elezioni europee del 2004 ha ottenuto un seggio a Strasburgo.
http://www.ilgiornale.it/milano/feltri_modera_santanche_e_marine_le_pen/21-10-2011/articolo-id=552831-page=0-comments=1

giovedì 20 ottobre 2011

IO HO QUEL CHE HO DONATO

“Io ho quel che ho donato’’. Con questo slogan CasaPound Italia promuove giovedì 20 ottobre, nell’anniversario della strage di Gorla, una raccolta di sangue in 25 piazze italiane. Da Aosta a Palermo, da Bolzano a Sassari, i militanti di Cpi, in collaborazione con altre associazioni, porteranno l'autoemoteca in grandi e piccoli centri per un concreto atto di solidarietà che
ciascuno può compiere a costo zero e con un minimo sforzo, ma sempre con responsabilità. Possono donare il sangue le persone con un'età compresa tra i 18 e i 65 anni, in buone condizioni fisiche generali e con un peso non inferiore ai 50 chilogrammi.
L'iniziativa, pensata in ricordo dei 184 piccoli martiri uccisi il 20 ottobre del 1944 dal bombardamento alleato sulla scuola elementare 'Francesco Crispi' nel quartiere Gorla a Milano, sarà un appuntamento annuale ed è organizzata dal Grimes, il Gruppo di intervento di medicina sociale di Cpi, un'associazione di medici e infermieri volontari nata con l'obiettivo da un lato di informare e supportare i cittadini perché possano difendersi dalle proprie paure, dai difetti del sistema sanitario e da quanti speculano sul malessere, dall'altro di promuovere azioni concrete su obiettivi specifici, a partire proprio dalla raccolta del sangue.
I punti raccolta saranno allestiti ad Aosta, Bolzano, Arco (Tn), Udine, Torino, Padova, Verona, Milano, Bologna, Todi (Pg), Montegranaro (Fm), Roma, Frascati (Rm), Tivoli (Rm), Latina, Frosinone, Marigliano (Na), Bari, Foggia, Lecce, Brindisi, Palermo, Noto (Sr), Sassari.
La lista completa dei punti raccolta su http://www.casapounditalia.org/ o sulla pagina facebook del movimento (http://www.facebook.com/pages/CasaPound-Italia/193902102841)
http://www.noreporter.org/index.php?option=com_content&view=article&id=16408:io-ho-quel-che-ho-donato&catid=14:note&Itemid=18

martedì 18 ottobre 2011

MACCHE' INDIGNATI, SOLO IGNORANTI

Come al solito la sinistra prende le distanze dai violenti che hanno infestato la manifestazione di sabato a Roma. Secondo alcuni sono "compagni che sbagliano", secondo altri "fascisti infiltrati". Ma Buttafuoco, in questo lucido articolo apparso su il Foglio è molto più realista: sono semplicemente degli ignoranti.
http://www.ilfoglio.it/soloqui/10790

lunedì 17 ottobre 2011

ENNESIMA VIOLENZA ROSSA

Sabato pomeriggio Roma è stata messa a ferro e fuoco da alcune migliaia di “no global”  che hanno spaccato
vetrine, incendiato cassonetti, uffici pubblici e una casa abitata, distrutto un bel po’ di auto e un blindato dei
carabinieri, profanata una chiesa. Danni ingenti con un bilancio di 70 feriti e solo 12 arresti. Leggendo i giornali del giorno dopo salta all’occhio attento del lettore di Destra che questi delinquenti dei cosiddetti “centri sociali” vengono definiti “black block, addirittura neri” o altro, ma mai estremisti di sinistra, rossi o comunisti, anzi alcuni giornalisti hanno scritto che in alcuni casi si trattava di ultras da stadio. Sfugge inoltre all’elettore di Destra come questi anarchici possano radunarsi, agire, sfasciare tutto davanti a stampa e TV e andarsene mentre solo 12 di loro vengano presi in flagrante. Ci sono filmati, foto, testimonianze e di questi “Ultras Comunisti” italiani si conoscono nomi e luoghi di ritrovo: possibile che qualche centinaio di loro non possa essere identificata ed arrestata in una intera giornata di guerriglia urbana ? Un po’ di esempio forse servirebbe, visto soprattutto che questa gentaglia la violenza l’aveva addirittura preannunciata. Da un governo di Centro Destra ci si aspetterebbe un po’ più di determinazione. Qualche mese fa a Copenaghen sempre i soliti violenti “no global” venivano incerottati alle gambe dai poliziotti danesi lasciandoli a terra dove poi passava un furgone repulisti che li portava direttamente in galera: un esempio di come far togliere la voglia di fare altri disastri. Ma siamo in Italia e si può star sicuri che certi giudici, tra una intercettazione a Berlusconi e un'altra, se anche avanzasse loro del tempo replicherebbero (e replicheranno) comunque la loro bella prestazione del 14 dicembre scorso quando, sempre a Roma, quasi tutti gli arrestati dopo quei disordini furono prontamente rimessi in libertà, applauditi dai compagni rimasti fuori. Se questi personaggi restassero invece “dentro” per un bel po’ non sarebbe poi male, anche per rispetto a chi protesta civilmente.

Massimo Mariotti

sabato 15 ottobre 2011

venerdì 14 ottobre 2011

CONFERENZA A CASA POUND

Questa sera si terrà presso la sede romana di Casa Pound un'interessante conferenza storica sui rapporti tra Risorgimento e Fascismo. Relatori dell'incontro: Adriano Scianca, responsabile culturale CPI, Pietro Cappellari, autore del libro "Una Patria, Una Nazione, Un Popolo", e Stelvio Dal Piaz, scrittore e reduce della RSI.
http://www.casapounditalia.org/index.php?view=details&id=490%3Aroma-conferenza-risorgimento-e-fascismo&option=com_eventlist&Itemid=101

martedì 11 ottobre 2011

11 OTTOBRE 1985, ULTIMO SUSSULTO DI ORGOGLIO NAZIONALE

11 ottobre 1985, base di Sigonella: Bettino Craxi resiste agli americani e su suo ordine i carabinieri puntano le armi sui marines armati e minacciosi che volevano sottrarre militarmente alla sovranità italiana i palestinesi dell'Achille Lauro. Craxi pagherà duramente questo scatto d'orgoglio così raro nell'italietta liberata.
http://www.noreporter.org/index.php?option=com_content&view=article&id=16378:lorgoglio-di-sigonella&catid=8:storiaasorte&Itemid=19

lunedì 10 ottobre 2011

DELLA VALLE PATRIOTA...RUMENO

Da una parte spende una bella somma di denaro per sputtanare pubblicamente i politici italiani attraverso alcuni quotidiani, dall'altra delocalizza in Romania. Ma Diego Della Valle ama oppure no questa benedetta Italia?
http://www.ilgiornale.it/interni/il_patriota_della_valle_fa_scarpe_romania/07-10-2011/articolo-id=550323-page=0-comments=1

sabato 8 ottobre 2011

E' TEMPO DI SCELTE

Quante volte in politica la Destra Italiana ha attraversato momenti difficili o risultati elettorali deludenti, eppure mai mi era capitato di dover assistere ad un progressivo stillicidio di incertezze tutte legate ad una risposta insufficiente che anche la nostra classe politica dà ai problemi dell’Italia. Non si capisce perché il PDL non abbia più coraggio nello scegliere posizioni nette e Berlusconi prenda finalmente in considerazione seriamente il dato di fatto che nel paese non c’è più verso di lui una ondata positiva, traendone qualche conseguenza. E’ certo che lui ha cercato di affrontare con impegno una crisi economica pesantissima, ma più la gente è distratta dalle sue avventure personali e meno le si infonde fiducia. Tanto meno si riescono a trasmettere messaggi positivi e di ripresa.  Passa così l’immagine complessiva di una “casta” politica perfino peggiore di quella che è, così anche le balle diventano vere e cresce il distacco della gente, l’autolesionismo cieco di chi urla in modo squinternato e demagogico, Di Pietro docet, senza però dare alcuna ricetta credibile per uscire dal caos. E’ in atto infatti nella politica un autolesionismo sciocco, l’atteggiamento tipico di chi si vergogna e non reagisce. D'altronde come si può reagire se anziché affrontare i problemi del paese in Parlamento sono presi dal giudicare questa o quella richiesta di arresto, questo o quel decreto di fatto legato anche alla figura del premier? E’ un circolo vizioso e senza uscita, sapientemente manipolato da alcuni Magistrati che hanno verso Berlusconi un odio viscerale, esasperato, anche se certo non manca loro materia prima per impastare le cose. Passa così un messaggio generale di resa che è politico, economico, negativo per tutto il Paese (pensate la nostra immagine all’estero…) mentre nulla all’orizzonte sembra segnalare un’alba di resurrezione, anche perché i giochi sembrano bloccarsi a vicenda o si muovono troppo lentamente. Alfano, per esempio, sembra una positiva novità ma che spazio ha per muoversi ? Che autonomia, che capacità di prendere effettivamente in mano le redini del partito ? Se il PDL crede in sé stesso deve procedere senza perdere un solo giorno per la strada dei congressi, deve contribuire a rifare una legge elettorale che introduca la Preferenza,deve soprattutto fare autocritica, rilanciarsi ed imporre al suo interno un po’ di gerarchia e di disciplina. Ma non può dimenticare che 1 milione di iscritti vorrebbero fare e non sanno “cosa” fare o migliaia di amministratori locali lasciati soli e allo sbando, senza una sola direttiva.  Il Parlamento dovrebbe discutere di leggi più serie, più concrete, di vera semplificazione e soprattutto di auto-responsabilità, invece è uno stillicidio di strutture burocratiche che pensano solo a rompere le scatole ai cittadini produttori su formalità e non sulla sostanza, spillando soldi a chi lavora, a chi cerca di far bene e correttamente ma scivola su qualche pagliuzza mentre molti (vedi la tragedia di Barletta) non si fanno scrupoli di sfruttare la gente fidando evidentemente in nessun controllo. Come si fa quindi a non essere delusi quando non si vedono sbocchi? Eppure credo che la stragrande maggioranza degli italiani non ami la sinistra né voglia ritornare a Prodi, Di Pietro, Vendola o Bersani ma attende un segnale serio, chiede collaborazione e non veti incrociati, così come vorrebbe che il Cavaliere proponesse un suo progressivo passaggio di mano.  Forse anche lui , come Bossi, si è chiuso in un “cerchio magico” inavvicinabile ed anche per questo ha forse perso il contatto con le realtà quotidiane, il mondo delle imprese, la gente comune che in passato lo aveva sempre applaudito.

Massimo Mariotti

giovedì 6 ottobre 2011

RAZZISTA SARA' LEI!

Al tribunale di Conegliano (Tv) si è svolto un processo nel quale  Said El Kalzi, 33anni, marocchino attualmente irreperibile, era chiamato a rispondere di varie ipotesi d’accusa tra le quali, lui di carnagione olivastra, quella d’aver dato del "negro di merda vai a lavorare" al senegalese Mustathà Diop, espulso dall’Italia nel 2009.
E pensare che qualcuno pensa ancora che gli extracomunitari siano solidali e fratelli tra loro...
http://www.noreporter.org/index.php?option=com_content&view=article&id=16347:scontri-dincivilta&catid=15:colored&Itemid=15

lunedì 3 ottobre 2011

BATTISTI ASSASSINO? NO, PER FARE UN PIACERE A FINMECCANICA

Secondo i pm napoletani la mancata estradizione del terrorista Battisti è dovuta alla volontà di salvare gli interessi di Finmeccanica. Molto meglio avrebbe fatto il governo a procedere all'arresto del "rivoluzionario" la caviale, rendendo così giustizia alle famiglie delle sue vittime.
http://www.destradipopolo.net/?p=5359