mercoledì 25 gennaio 2012

UNA VOLTA L'ITALIA AVEVA LA SOVRANITA' NAZIONALE...

La politica estera di Berlusconi era fondata sulla ricerca di soluzioni all’emergenza energetica. Si strutturava su tre assi di relazioni privilegiate con Russia, Turchia e Libia. Ovviamente la stampa pre-montiana lo accusava per questo di essere in combutta con autocrati, califfi e raìs. Fatto sta che ci davano il gas. Un altro pallino del centrodestra era di tentare di riavviare la produzione di energia nucleare, per supplire alla carenza di fornitura nazionale e diminuire l’importazione – a carissimo prezzo – della stessa energia prodotta in Francia e Slovenia. Un referendum popolare agitato dai fantasmi di Fukushima ci ha riconsegnato al medioevo energetico al quale ci aveva condannato il precedente referendum dell’87. Le congiunture politiche stanno per costringerci a rinunciare alla fornitura indispensabile di greggio che proviene dall’Iran, sotto embargo per il sospetto che stia fabbricando inutili e dispendiose armi nucleari. In realtà è più ragionevole pensare che si stia affrettando a garantirsi energia nucleare sufficiente ad un grande balzo produttivo che ne faccia una potenza a livello regionale e gli consenta di fare del suo greggio un prodotto di scambio di immenso valore. Per produrre, trasportare e vivere è indispensabile energia, in abbondanza e a basso costo. L’aumento della benzina operato dai tecnici per fare cassa è il peccato originale di un governo che non potrà fare nulla per il rilancio e lo sviluppo. Avremo negozi aperti tutta la settimana, ma i prodotti italiani costeranno più di ogni altro e non avremo la benzina per andarci.
Marcello De Angelis
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