Il detonatore è stata la Fiera, ma le micce del duello tra il sindaco Flavio Tosi della Lega e il sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti coordinatore veneto del Pdl sono accese da tempo. L'avvicinarsi della campagna elettorale fa salire la tensione e scoccano le scintille in un rapporto tra alleati che è lo specchio di ciò che sta avvenendo a livello nazionale dove Lega e Pdl sono ai ferri corti. E c'è chi, nel mondo politico cittadino, non esclude che i due possano, la prossima primavera, ritrovarsi di fronte come candidati sindaci se Pdl e Lega dovessero rompere l'accordo nazionale e andassero da soli in primavera 2012 al voto amministrativo e politico.
Ieri Giorgetti, che aveva criticato a livello personale la scelta del Comune di vendere le quote della Fiera per fare cassa prendendosi una seccata replica da Tosi, ha aggiunto benzina: «Le dichiarazioni del sindaco Tosi sulla vicenda Verona Fiere, sono frutto a mio avviso di nervosismo ingiustificato. Credo infatti che il primo cittadino avrebbe dovuto informarsi meglio delle mie dichiarazioni alla Festa del Partito Democratico».
E Giorgetti spiega: «Ho affermato infatti che si trattava di valutazioni personali, frutto di convinzione politica maturata dopo tre anni di esperienza al Governo, valutazioni a cui non ho vincolato le scelte degli assessori comunali e del mio partito. Capisco lo stupore di Tosi, che ha evidentemente un'idea monopolistica dell'amministrazione», afferma Giorgetti facendo riferimento alla presunta scarsa democrazia interna alla Lega, «ma il nostro è un partito in cui ci si confronta e dove si tollerano opinioni diverse, pertanto ribadisco la mia posizione».
E affonda: «Dismettere le quote della Fiera per destinare introiti che andranno, per la maggior parte, alla spesa corrente del bilancio comunale, significa depauperare il patrimonio di Palazzo Barbieri».
Ma è l'alleanza a scricchiolare: «Per quanto riguarda le affermazioni sul Governo, registro il dato politico ove lo stesso Tosi non si riconosce nella coalizione che sostiene il Governo nazionale e che vede la presenza di numerosi esponenti della Lega. Infine, non accetto lezioni di coerenza e linearità da chi, fino a poco tempo fa, plaudiva la secessione, sgomberava i campi nomadi, ed oggi dà lezioni di accoglienza ed integrazione, mostrando entusiasmo e vicinanza a figure politiche quali il sindaco di Napoli De Magistris».
Ieri mattina, dopo la Giunta, il sindaco è tornato a ribadire le sue posizioni rispondendo agli attacchi: «Difficile pensare che siano valutazioni personali quelle espresse da un autorevole esponente di governo e di partito durante un dibattito pubblico», ha detto Tosi. «Personali sono le parole dette fra amici o fra le mura di casa, non ad una tavola rotonda svoltasi durante una manifestazione del Pd. Il sottosegretario Giorgetti, tra l'altro, non prospetta soluzioni o proposte alternative per reperire i 20 milioni necessari, visto che il governo di cui fa parte ha praticato tagli anche al nostro Comune», sottolinea il sindaco. «Non è la prima volta», ricorda, «che il coordinatore regionale del Pdl prende posizioni sterilmente polemiche nei confronti del sindaco e dell'amministrazione comunale. Io mi limito a registrare il fatto a futura memoria».
A difesa di Giorgetti l'assessore ex An Stefano Bertacco: «Lo stesso sottosegretario, prima del suo intervento al Pd», afferma Stefano Bertacco che oltre ad essere assessore alle politiche sociali è anche vicecoordinatore provinciale del Pdl, «aveva sottolineato che le sue erano solo valutazioni personali che in linea di massima ritengo condivisibili poiché nessuno, credo, desidera alienare il patrimonio comunale. Dall'altra parte va detto che ci sono serie difficoltà da superare per garantire i servizi ai cittadini, tanto da costringerci a questa decisione». Vittorio Di Dio, assessore all'edilizia pubblica ed esponente della Destra sociale, non ha nessun ripensamento e sposa la linea del sindaco senza se e senza ma. «Sulla questione della vendita delle quote della Fiera sono assolutamente in linea con la decisione presa in Giunta all'unanimità nelle passate settimane, nessuno ci ha detto il contrario» taglia corto.
Un duello, si diceva, che va avanti da tempo, ma finora con il fioretto e non con la sciabola. Tosi e Giorgetti si sono divisi sull e nomine alla Fondazione Cariverona e poi il sindaco ha stretto un patto di ferro con il presidente Biasi, mentre il sottosegretario ha criticato più volte il presidente di Cariverona in occasione delle modifiche allo statuto. E poi gli enti: sia su Serenissima che sul Catullo i due hanno strategie politiche diverse e anche divergenti.
Ma per il Pd si tratta di liti finte: «Sembra che se le diano di santa ragione come lottatori di wrestling», dice il capogruppo Stefania Sartori, «ma sono botte finte». «Prendiamo atto che una parte della maggioranza in Comune non condivide le scelte fatte sulla Fiera. Sorprende tuttavia il ritardo con cui il sottosegretario Giorgetti ha esternato il suo disaccordo considerando che gli sarebbe bastata una telefonata al fratello Massimo, che è sia membro del consiglio di amministrazione della Fiera che coordinatore cittadino del Pdl, per approfondire la questione e magari aprire in Consiglio comunale un confronto con le opposizioni».
http://www.larena.it/stories/Home/267786_tosi-giorgetti_scontro_frontale_tra_lega_e_pdl/
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