sabato 3 marzo 2012

ALLA FACCIA DEL PARTITO UNITARIO!

Un «sei per tre» che non fa diciotto ma scatena...un quarantotto. La campagna elettorale del Pdl per le amministrative del 6 e 7 maggio entra nel vivo prim'ancora che vengano presentate le liste (termine il 2 e 3 aprile). Ed è polemica sul manifesto di sei metri per tre affisso da ieri, in città,, con slogan «Noi. Con Verona». Sul cartellone ci sono poi il logo del Pdl e i cognomi degli assessori comunali Bertacco, Sboarina, Padovani e dei consiglieri Elena Traverso ed Ederle, tutti ex An giorgettiani, e dell'assessore Polato, ex Forza Italia ala Brancher. Vale a dire, la quota del partito che, con la senatrice Bonfrisco, al congresso cittadino ha sostenuto Rupiani, ex Fi, alla segreteria cittadina, contro Davide Bendinelli. Questi aveva con sè l'ala ex Fi vicina al vicesindaco Giacino e agli assessori Montagna, Benetti e Di Dio, e ha vinto. E ora si candida ufficialmente a sindaco. La foto del manifesto ha fatto il giro di telefonini e web. Dal «sei per tre» del Pdl mancano dunque i consiglieri ex An Maschio, Lella e Lucia Cametti (in pista con la lista «Qui e adesso» con Fli) e i consiglieri comunali ex Fi (Papadia, Gasparato, Casali, Tacchella, Forte e Comencini). In pratica, tutti i vicini a Bendinelli e che si dice potrebbero passare in massa in liste civiche per Tosi. La Traverso sottolinea l'iniziativa: «Gli spazi per i manifesti li ho acquistati io, in accordo e condivisione, anche economica, con un gruppo di amministratori del Pdl con cui ho lavorato bene in questi anni creando anche un rapporto di amicizia. Li abbiamo comprati ben prima del congresso e rientrano nel quadro della normale attività di campagna elettorale. Anzi, mi auguro che altri esponenti del Pdl e il coordinamento cittadino facciano altrettanto». Aggiunge il consigliere: «Ricordo che alle regionali di due anni fa apparvero manifesti analoghi con i volti dei candidati del Pdl e nessuno sollevò obiezioni. Noi rappresentiamo un gruppo che si riconosce in pieno nel Pdl e in questi anni ha lavorato sodo per il bene di Verona. E ricordo che se la nostra città ha ottenuto risultati importanti non è merito solo del sindaco, ma di assessori e consiglieri che l'hanno affiancato».  Polato rincara la dose: «Sono orgoglioso di aver amministrato questi cinque anni con il Pdl», dice, «ottenendo risultati che lo stesso congresso ha sancito, visto che ho preso 600 voti. Il candidato sindaco? È un problema del coordinamento cittadino». Bendinelli però non la manda giù. «Prendo atto dei manifesti affissi senza condivisione del partito e sono molto amareggiato, perché lavoro da quando sono stato eletto coordinatore con spirito collaborativo e unitario», dice, «tant'è che per lunedì ho convocato il direttivo per ragionare sulle candidature a sindaco e giovedì ne avevo parlato con Sboarina, Polato e poi con Alberto Giorgetti e nessuno mi aveva detto dei manifesti. Questo è un atto estremamente grave verso di me», aggiunge, «che dimostra la totale inaffidabilità di quanti hanno deciso l'iniziativa. Se prima ero incerto, ora lancio la mia candidatura a sindaco». Trazzi, vicario di Bendinelli: «Questi manifesti sono una presa di posizione di rottura, alla vigilia di lunedì. Ora Bendinelli è legittimato a candidarsi». Il coordinatore regionale Alberto Giorgetti sta però trattando con l'Udc e il Terzo Polo e il profilo del candidato unitario sarebbe di un esponente di area cattolica, esterna ai partiti. Papadia glissa, sui manifesti: «Ognuno spende i soldi come vuole. Io ho un mutuo da pagare».
http://www.larena.it/stories/dalla_home/339080_elezioni_ora__scontrototale_dentro_il_pdl/

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