CasaPound Italia (Cpi), un movimento della galassia dell’estrema destra italiana, rompendo il tabù della superiorità della razza organizza progetti di cooperazione internazionale, dalla Birmania ai Balcani, al Sudafrica. L'inchiesta pubblicata sul numero di aprile di Popoli, mensile internazionale dei gesuiti, descrive i progetti promossi da Cpi e ricostruisce l’idea di solidarietà su cui si fondano queste azioni e il background sociale e culturale che le ispira, strettamente legato all’ideologia fascista.
L’autore dell’inchiesta, Enrico Casale, ha intervistato Sébastin Magnificat (presidente di Solidarité-Identités, la Onlus di Cpi nata nel 2011) e Franco Nerozzi (leader di un'altra associazione collegata a Cpi), ma anche studiosi dell’estrema destra italiana. Tra questi, Daniele di Nunzio, autore di Dentro e fuori da CasaPound. Capire il fascismo del terzo millennio, che spiega: «Per Cpi la cittadinanza si fonda sull’appartenenza nazionale. I diritti dell’uomo sono cioè legati all’appartenenza a una comunità nazionale: l’affermazione della persona non è concepita come un valore universale, ma come un valore esigibile dal singolo cittadino solo attraverso il rafforzamento della sua comunità di appartenenza». Questo spiega ad esempio perché i membri di Cpi sono disposti a realizzare iniziative di solidarietà in Italia per gli italiani e all’estero per gli stranieri, ma sono contrari a iniziative per immigrati nel nostro Paese.
Nell’inchiesta anche un’intervista a Sergio Marelli, segretario della Focsiv, federazione di decine di sigle del volontariato internazionale cristiano, che spiega le differenze fondamentali nel modo di intendere e realizzare la cooperazione.
http://affaritaliani.libero.it/sociale/progetti-cooperazione-casa-pound100412.html
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