martedì 31 gennaio 2012

NO A FORZA ITALIA 2, SI' AL PDL UNITARIO

«Vogliono ricreare Forza Italia? Facciano pure, noi crediamo nel partito unico e nel Pdl di Angelino Alfano e Giorgia Meloni». Alessandro Benigno, presidente provinciale di Giovane Italia, replica così alla fuga in avanti dei suoi colleghi di partito che sabato scorso, come riportato sulla stampa, hanno chiesto a Giancarlo Galan di farsi nominare commissario e di ridare vita a Forza Italia. È l’ennesima spaccatura tra le due anime del partito: quella di origine aennista (Benigno) e quella che viene da Forza Italia (la richiesta è arrivata per voce di Mariano Randon). Che, sia a livello giovanile che nel Pdl vero e proprio, sembrano ormai sempre più distanti.
«Io con loro ho sempre cercato il dialogo: Randon ha iniziato a fare politica con me. Adesso però c’è una parte che ha deciso di proporsi come i giovani di Galan e, a Vicenza, della Sartori. Dico così perché la vecchia distinzione tra chi viene da An e chi da Forza Italia non rispecchia la situazione: ci sono tanti giovani ex forzisti che fanno politica con noi. È un contrasto tra due modi di intendere la politica: la loro è verticistica, vogliono violentare la democrazia della base proponendo dei commissariamenti. Perché in un partito il momento democratico è quello dei congressi».
Voi dite che loro sono i giovani della Sartori: vi si potrebbe rispondere che voi siete quelli di Berlato.
«No. Sulla base della mozione congressuale che ha presentato, condividiamo il progetto di Berlato basato su meritocrazia, partecipazione, rinnovamento dei quadri dirigenti. Ma non siamo i Berlat boys, e infatti capita spesso che emergano posizioni diverse. Non siamo eterodiretti, come invece capita a loro. Vogliono tornare al 1994 e rifare forza Italia con Galan? Facciano pure. Noi siamo nel Pdl con Alfano e la Meloni».
A livello numerico, com’è la situazione nel Vicentino tra le due componenti?
«Non c’è un tesseramento giovanile. Ma noi siamo senz’altro maggioritari. Anche perché siamo attivi da molto più tempo»
Vi accusano di estremismo, alludendo forse a episodi come quello delle bandiere Rsi e saluti romani. Cosa rispondete?
«Quella era solo una provocazione contro Variati. Quando usano questa storia vuol dire che davvero non hanno argomenti. Sono molto più reazionari loro che vogliono tornare al 1994 e riproporre Galan di quanto possiamo esserlo noi».
Ma questa storia del fascismo, del neofascismo, del postfascismo torna sempre fuori, non è un’invenzione degli avversari o dei media.
«Non è un problema nostro, ma di chi ci rivolge certe accuse. Noi siamo giovani del nostro tempo e basta, e voglia occuparci dell’Italia del terzo millennio, non di qualcosa che non esiste più. Trovo assurdo chi si definisce anti-fascista, in quanto si pone contro qualcosa che non esiste; così come trovo assurdo chi si definisce fascista, perché è una realtà che non esiste più»
Loro penserebbero di tornare a Forza Italia. Non è che voi volete tornare ad Alleanza nazionale?
«No. Ormai nel Pdl le varie componenti si sono fuse. Quella che viene dalla destra sociale, quella laica, quella di Cl, quella sacconiana. Noi crediamo in questo Pdl».
http://www.nuovavicenza.it/2012/01/benigno-giovani-pdl-no-a-forza-italia-2/

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