Da quando è uscita la notizia che un pool di imprenditori, italiani e stranieri, sarebbe intenzionato a sponsorizzare i lavori di restauro dell'Arena, sulla falsariga di quanto proposto da Diego Della Valle al Colosseo, si sono scatenati la curiosità, i dubbi, le perplessità ma anche le speranze. A capo di questa cordata c'è l'Alessandro Proto Consulting dell'omonimo imprenditore milanese noto alle cronache per operazioni immobiliari e per altre iniziative nell'alta finanza.
Proto ha affermato che si incontrerà con l'assessore all'Edilizia pubblica Vittorio Di Dio nelle prossime settimane per aprire un dialogo e vedere se c'è l'opportunità di siglare un accordo simile a quello stipulato da Diego Della Valle a Roma.
Intanto, però, per preparare il terreno, tra Di Dio e Proto è iniziato uno scambio di e-mail con il quale la società di consulenza ha iniziato ad avanzare delle proposte in cambio di una cifra che si aggirerebbe tra i 6 e gli 8 milioni di euro per il restauro dell'Arena. Abbiamo interpellato direttamente Alessandro Proto: questi sono i suoi piani e le sue richieste. Che poi siano praticabili e vengano esaudite è tutto da vedere.
«Abbiamo chiesto la possibilità di utilizzare l'anfiteatro per affiggere cartelloni pubblicitari o per eventuali eventi privati», spiega Proto, «inoltre una compartecipazione da definire sulle manifestazioni areniane per i prossimi sette anni».
E precisa: «Ma si tratta di richieste generiche sulle quali occorre lavorare. La nostra idea non è quella di sfruttare in modo prettamente commerciale l'Arena, ma proprio come sull'esempio di Della Valle, costituire una Onlus nella quale far convogliare parte dei proventi ricavati dallo sfruttamento dell'immagine dell'anfiteatro, soldi che poi tornerebbero al Comune per finanziare la sistemazione di scuole, strade, piazze e di ciò che più ha bisogno una città turistica e storica come Verona».
Proto, che non svela chi sono gli imprenditori della cordata, aggiunge: «Una sorta di mecenatismo moderno, anche se non puro. Una compartecipazione istituzionale perché riteniamo che senza cultura non ci sia sviluppo, né crescita. E viceversa».
Un mecenatismo sui generis quindi che incontrerà sicuramente qualche ostacolo di natura tecnica. Per Della Valle il percorso non fu affatto semplice, tra indagini ufficiali sulla necessità di una gara pubblica per la sponsorizzazione, e l'intervento dell'Autorità sugli appalti che alla fine ha dichiarato la correttezza dell'accordo pubblico-privato.
Ma per l'Arena le cose potrebbero anche essere più complicate essendo un gruppo di imprenditori con più marchi da pubblicizzare e non un unico brand come quello di Tod's che farà bella mostra di sé per 15 anni anche sui biglietti di ingresso al Colosseo oltre che su ogni gadget realizzato. «Abbiamo fiducia nell'istituzione pubblica», dice Proto, «inoltre ci troviamo in una area geografica con un potere decisionale più fluido».
Intanto da Palazzo Barbieri non esce alcun commento. Di Dio si trincera dietro il riserbo più assoluto e dice solamente che nei prossimi giorni si metterà al lavoro per vedere se e in che termini l'operazione potrà andare a buon fine.
http://www.larena.it/stories/Home/337503_pubblicit_ed_eventi_privati_le_nostre_richieste_per_larena/?refresh_ce
Nessun commento:
Posta un commento