È ormai una battaglia senza esclusione di colpi quella che va in scena tra il sindaco Flavio Tosi e i suoi seguaci con la parte di Pdl, ex An, guidata dai fratelli Alberto e Massimo Giorgetti. Il consigliere Elena Traverso ha chiesto al primo cittadino in Consiglio chi e in quali circostanze avrebbe, nei cinque anni, remato contro l'amministrazione. Tosi, senza fare nomi, ha fatto riferimento all'ex sottosegretario Alberto Giorgetti, colpevole a suo dire di aver rallentato la procedura del filobus al Cipe, e l'assessore Federico Sboarina che avrebbe ostacolato, quasi impedendo, l'iter del traforo in giunta. Affermazioni cui Elena Traverso ha risposto per le rime negando che mai il gruppo consiliare, l'assessore e il sottosegretario hanno messo i bastoni tra le ruote dell'amministrazione. Ma la polemica non si è fermata lì. Anzi, dall'onorevole Giorgetti che è anche coordinatore regionale del Pdl, è arrivata una nota che suona tanto come un richiamo ai suoi in stile il Gladiatore: «Al mio cenno scatenate l'inferno». Un inferno che probabilmente scatterà solo dopo gli esiti del congresso del Pdl di oggi che decreterà gli equilibri di forza all'interno del partito. L'attacco di Giorgetti non lascia infatti spazio a fraintendimenti: cominciando con il definire Tosi una «diva» come la statuaria ex modella Eva Herzigova, prosegue paragonandolo al comandante della Costa Concordia Schettino che «quando vede il rischio che la sua esperienza amministrativa affondi, tenta il recupero personale abbandonando assessori leali che hanno sempre approvato le sue scelte in 5 anni di mandato». E conclude con una stilettata all'assessore Vittorio Di Dio (ex An, destra sociale) sostenendo: «Aspettiamo con impazienza la prossima patetica boutade del primo cittadino, magari coadiuvato ancora una volta da un assessore che, fatalità nel contempo responsabile dei rapporti istituzionali della Fiera di Verona, farebbe meglio a scegliere che cosa fare da grande, prevedendo gravi difficoltà anche per il suo ruolo professionale venuto eticamente e significativamente meno». Tosi non si scompone e replica: «Vedo che l'attuale situazione politica sta creando delle reazioni piuttosto vivaci. La polemica ci può stare perché offre la possibilità alle tv e ai giornali di riempire i propri spazi, ma a me, la polemica fine a se stessa non interessa». Intanto però nella mattinata di ieri il sindaco si è incontrato con l'assessore Sboarina, chiamato in causa nel dibattito con Traverso in Consiglio, e all'uscita ha dichiarato: «I rapporti con lui? Da un punto di vista umano problemi non ce ne sono mai stati, con la giunta abbiamo lavorato insieme per cinque anni e a parte rari episodi si è lavorato sereni. Sono dibattiti preelettorali e ci stanno. Quando uno fa una provocazione, è normale che possa esserci una risposta». Non cavalca la polemica, anzi smorza i toni, anche Sboarina che dice: «Se fossi io l'assessore cui si riferiva il sindaco in aula (Tosi infatti non ha mai pronunciato il suo nome, ndr), ritengo che abbia già risposto adeguatamente Elena Traverso, ovvero che sia dovere di un buon amministratore fare tutto il possibile per migliorare le opere programmate dalla giunta». Sboarina fa infatti riferimento alle difficoltà in giunta nel 2008 che portarono Tosi a porre la fiducia sul procedimento del traforo e spiega: «In quell'occasione, da assessore all'ambiente da sempre favorevole al tunnel, chiesi di fare un nuovo bando prendendo in considerazione ulteriori questioni ambientali. Il sindaco non fu d'accordo ma alla fine, come si fa in politica, giungemmo a una mediazione e infatti tutte le prescrizioni per le mitigazioni ambientali furono inserite». Sulla questione interviene anche un altro assessore, Stefano Bertacco, che è anche vicecoordinatore uscente del Pdl. «Il nostro consigliere Elena Traverso ha detto bene: che il sindaco porti gli atti amministrativi a cui noi avremmo votato contro. Ma non li troverà». Aldo Brancher, deputato del Pdl, ex Forza Italia, riferendosi all'accusa all'ex sottosegretario Alberto Giorgetti di essersi messo di traverso sulla concessione dell'aeroporto Catullo e sul finanziamento del Cipe al filobus aggiunge poi: «Ho seguito personalmente la pratica della concessione aeroportuale e nessuno si è mai messo di traverso. Quanto al filobus, fu il viceministro Micciché a bloccare tutti i finanziamenti del Cipe, sbloccati poi dal Governo Monti, fra cui quello per il filobus».
Giorgia Cozzolino
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