lunedì 21 novembre 2011

ALLA FACCIA DEGLI ELETTORI

Forse le necessità dell'ora hanno imposto e impongono scelte obbligate, ma non so quanto alla lunga condivise. Conterà lo smarcamento della Lega,che punta ad un recupero degli scontenti, mente il vero nodo lo vedremo al momento in cui dai programmi verbali si passerà alla pratica, ovvero a votare in Parlamento ed applicare nel Paese le misure di risparmio e di inasprimento fiscale che sono state ventilate dal nuovo premier e accolte con sostanziale sorriso da tutti. Vedremo se l'equità si coniugherà davvero con il rigore e quale sarà l'impatto della gente davanti a nuove tassazioni ICI sulla prima casa, all' annunciato aumento dell' IVA e delle accise oltre a nuovi “tagli” della spesa pubblica. Su quest'ultimo punto Monti dovrà valutare bene il livello di spesa e dei servizi erogati nei singoli Comuni prima di tagliare in modo indiscriminato sugli enti locali come avvenuto negli ultimi anni. Siamo stufi di vedere sempre decisioni “lineari” sostanzialmente uguali per tutti,senza tenere conto di chi si sia comportato fino ad ora in maniera seria e rispettando i patti di stabilità rispetto a chi invece ha continuato a scialacquare. In definitiva credo che per operare un vero risparmio i trasferimenti dello Stato dovrebbero finalmente essere più o meno parametrati al numero degli abitanti e a costi standard pre-determinati per singoli servizi, visto che non hanno più senso clamorosi privilegi per singole regioni o città  rispetto alle altre. Che senso hanno le Regioni a statuto speciale, come mai in alcune di queste i dipendenti pubblici siano quattro volte di più in rapporto con gli abitanti e come mai alcune città come Bolzano o Catania debbano ottenere tre volte di più che altre zone della Nazione dove da tempo si tira la cinghia ? Così come  si devono tagliare i privilegi della “casta” politica lo si faccia anche nelle affollate aree grigie di Enti ed Autorità pubbliche di incerta utilità. E che arrivino liberalizzazioni vere anche nel pubblico impiego: perchè se un dipendente  “batte la fiacca” al concreto non gli si può mai fare nulla a discapito di pagare meglio e premiare chi lavora di più ? Forse va rivista la sicurezza tutta italiana di lavoro a vita nell'Ente pubblico quando  nell'industria o nel terziario si rischia ogni giorno di essere lasciati a casa e tanti liberi professionisti e partite IVA rischiano del proprio e pagano sempre di persona. Non credo che il neo senatore Monti darà  risposte concrete su questo. L'Italia ha un gran bisogno di un governo “normale” anche se tutti sappiamo che quanto è avvenuto è stato una specie di appalto temporaneo con “locazione a terzi” della gestione dello Stato, in pratica un Colpo di Stato alla faccia degli Elettori  !
Massimo Mariotti

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